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mercoledì 3 giugno 2015

Black Mirror

Buongiorno a tutti, o meglio, buona sera!
Oggi parliamo di serie-tv. Più precisamente di una serie britannica molto particolare che ho conosciuto attraverso la radio grazie ai consigli dei miei amati Linus e Nicola Savino che a quanto pare hanno gusti molto simili ai miei riguardo a generi e contenuti.


La serie si chiama Black Mirror, nata dalla mente di Charlie Brooker. Come dicevo è una serie particolare e lo si capisce sin da subito per il fatto che ogni stagione è composta solamente da tre episodi che vanno da 45 minuti a un'ora di durata.

E' una serie che può piacere anche a chi normalmente non ama mettersi dietro a seguire una storia a puntate e preferisce guardarsi una pellicola intera che abbia una trama che inizia, si sviluppa e finisce. Difatti ogni puntata è a sé stante e potete partire da quella che volete essendo slegate fra loro cambiando storia, ambientazione e cast.

Fino ad ora sono state girate due stagioni (6 episodi) più una puntata speciale di Natale.

Di che cosa si tratta? Beh, le tematiche sono diverse ma vertono tutte quante su un unica cosa: la tecnologia.
Solo nella prima puntata si parla di tecnologia realmente esistente ed odierna (ci si concentra sull'uso dei media, di YouTube e di tutti i canali di informazione), mentre in tutti gli altri si sfocia nella fantascienza e nel distopico. In breve le trame:

1- Il primo ministro britannico viene minacciato. Un uomo, che ha rapito una principessina molto amata dal popolo minaccia di ucciderla se ad una data e ora stabilita il politico non si mostra in diretta tv mentre ha un rapporto sessuale con un maiale, umiliandosi di fronte a tutti.

2- Un ragazzo che vive e lavora in una struttura che permette con l'esercizio fisico di accumulare punti per il proprio "avatar", decide di aiutare una ragazza a partecipare ad un talent-show per diventare famosa. Ma le conseguenze saranno inaspettate.

3- In una realtà dove si ha a disposizione una tecnologia che permette di registrare ciò che si vede con i propri occhi, un uomo inizia a dubitare della fedeltà della propria moglie arrivando ad usare questa tecnologia in maniera impropria ed ossessiva.

4- Una ragazza perde in un incidente automobilistico il proprio fidanzato il giorno in cui scopre di essere incinta. Attraverso una tecnologia che permette di rintracciare tutti i file audio, video e digitali del defunto, prova a ricreare una sua copia così da poterlo sentire vicino durante la propria gravidanza. Ma niente sarà come prima.

5- Una ragazza si sveglia in una casa priva di sensi. Uscita per strada trova degli uomini che vogliono ucciderla mentre tutta la popolazione del paese si limita a filmarla con il cellulare.

6- Un giovane comico diventa la voce di un pupazzo digitale protagonista di satira politica. Il personaggio diventa famosissimo ma al contempo difficile da gestire.

Puntata speciale: Due uomini rinchiusi in una cascina durante una tempesta di neve raccontano della propria vita. Si parla di tecnologia che permette di vedere attraverso gli occhi di un altro, esportazione della propria coscienza celebrale per avere tecnologia senziente che gestisce la propria casa in base ai propri gusti e necessità e tecnologia che permette di "bloccare" le persone che non desideriamo, non permettendole di rivolgerci la parola o di vederne il viso.

La serie televisiva mi è piaciuta molto. Alcuni contenuti sono molto forti ma la morale che vogliono trasmettere (non sempre evidente) è sempre appropriata ai tempi che viviamo e molto interessante.
Il cast mi è piaciuto tantissimo. Molti volti non sono nuovi nel panorama britannico come per esempio Hayley Atwell, già vista nella serie "I pilastri della terra" nel ruolo di Aliena. Insomma, gente davvero in gamba.

Ottimi anche gli effetti speciali che rendono molto credibili le tecnologie adottate (molte delle quali davvero spaventose per quanto sia fattibile realizzarle nel nostro futuro)

Non posso che consigliarvene la visione ed attendere insieme la promessa terza stagione.

An se vì!

lunedì 1 giugno 2015

Maze Runner: Il labirinto

Buongiorno a tutti.
Inauguriamo questo blog con un film che da tempo mi ero proposto di vedere.
Sto parlando di Maze Runner: Il labirinto.

Se ne è parlato parecchio, e questo perché il film creava grande aspettativa essendo tratto dal primo volume di una serie di sei romanzi scritti da James Dashner che ha già conquistato un nutrito pubblico di ragazzi.
Il film è del 2014 (mentre il romanzo è del 2009) e la regia è stata affidata allo sconosciuto Wes Ball, giovane esordiente (classe 1985) esperto in effetti speciali.

Premesso che non ho letto il romanzo, mi accingo a dire il mio parere sul film.

TRAMA: Il giovane Thomas si sveglia in un montacarichi privo della memoria, non ricordando nemmeno il proprio nome. Si ritrova in un ambiente alquanto singolare: una radura popolata da altri giovani ragazzi autosufficienti, circondata da boscaglia e da delle alte mura. Mentre la memoria torna a scaglioni, Thomas fa amicizia con gli altri abitanti della radura, scoprendo che a loro volta sono stati portati in quel posto per motivi sconosciuti privi di qualsiasi ricordo. In più, attorno a loro, oltre le mura, si estende un intricato labirinto popolato da pericolose creature che non permettono loro di uscire dalla propria prigionia. 

La trama sarebbe stata molto carina, se non fosse che segue la scia percorsa da altri romanzi (e film) che stanno andando di moda in questo periodo e definiti di genere "distopico". Basti pensare al patriarca di tutti questi, Hunger Games, e al successivo Divergent. Gli elementi di questi film vengono ripresi nella medesima salsa. Con Hunger Games abbiamo l'elemento della sopravvivenza in un luogo ristretto ed ostile mentre con Divergent l'alto muro che divide dall'ignoto (non ho ancora visto Insurgent dunque potrebbero portare a due spiegazioni o situazioni differenti, vedremo). Con entrambi, invece, riprende l'elemento di un gruppo di giovani che devono lottare contro un sistema che ha il totale controllo e il pieno potere, sfociando poi nella ribellione.

A mio avviso, dunque, quando un'idea segue la moda anziché creare qualcosa di originale, perde parecchi punti. Spero che nei film (o romanzi se avrò modo di leggerli) che seguiranno la trama si sviluppi in una maniera che dia carattere alla saga attraverso elementi distintivi che la caratterizzino.

In ogni caso, il film non ha annoiato ed è stato un piacevole passatempo, seppur scontato in diversi punti.

Una cosa che mi ha fatto storcere il naso sin dall'inizio del film è stata la definizione che i ragazzi hanno dato ai mostri presenti nel labirinto. Dicono di chiamarli "Dolenti". Quello che mi chiedo è come possono dei ragazzi arrivare a dare un nome del genere a dei ragni giganti che uccidono chi rimane nel labirinto di notte? Non verrebbe più istintivo ed automatico chiamarli "mostri", "ragni", "creature" o altro? A chi verrebbe mai in mente di chiamarli "Dolenti"? Mi ha ricordato inevitabilmente i nomi delle caste di Divergent: Intrepidi, Abneganti, Eruditi ecc...

Veniamo ora ai PERSONAGGI e agli INTERPRETI:

Molto buone le interpretazioni di Dylan O'Brien (Thomas) e Kaya Scodelario (Teresa) che incarnano bene il ruolo dei protagonisti, seppur devo dire che spicca su tutti quella di Will Poulter (Gally) con la sua espressività facciale che mi ha particolarmente colpito. Non mi ricordavo di questo ragazzo. Sono andato a fare delle ricerche su di lui solo dopo aver visto il film e ho avuto solo conferme riguardo la mia immediata impressione. Difatti ho visto che ha vinto diversi premi e ha svolto molte altre interpretazioni importanti, essendo definito come uno dei giovani talenti di cui sentiremo parlare nel prossimo futuro.

Per tutte le altre... direi che è stata abbastanza tragica. Thomas Brodie Sangster (Newt) mi da l'impressione che abbia le stesse espressioni in tutti i film a cui partecipa. Ki Hong Lee (Minho) sembra che abbia una sorta di piccolo sorrisetto divertito ad ogni inquadratura, anche in quelle in cui il suo personaggio non dovrebbe aver niente da ridere. Una specie di mono-espressione che non cambia mai. Blake Cooper (Chuck) non mi ha trasmesso nulla, nemmeno in alcune scene in cui avrebbe dovuto smuovere dei sentimenti.

A questo aggiungiamo la terribile scena finale (non spoilero prometto) che ho trovato assolutamente banale e fin troppo usata nelle sceneggiature cinematografiche (quando la vedrete mi direte voi che ne pensate)!! Ma qui è un problema dello scrittore e non degli attori.

In conclusione è un film che fa passare tranquillamente una serata ma che non spicca per le doti degli attori (se non uno o due) né per la trama. Ad ogni modo sono ottimi gli effetti speciali e si ha una base solida e promettente per un secondo capitolo che potrebbe far guadagnare punti alla serie spiccando il volo. Vedremo :)

Saluti a tutti quanti. Spero che la recensione vi sia piaciuta. Scrivete pure i vostri commenti e ditemi il vostro parere su questo film!

An se vì!